Iniziativa spesso riproposta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali è quella di prevedere l’accesso gratuito a musei, aree archeologiche statali e altri luoghi di cultura in alcuni giorni del mese.
Lo scopo della promozione dell’arte e alla Cultura è ovviamente apprezzabile e merita di essere perseguito. Un impegno necessario oggi più di ieri. Ma la svalutazione economica dell’accesso ai musei, la cui gestione comporta invece costi considerevoli (per personale, pulizia dei locali, utenze, manutenzione, etc.), rischia di tradursi anche in una svalutazione concettuale agli occhi dei più, con mortificazione dell’impegno e della qualità del lavoro dei professionisti del settore.
Il riavvicinamento al mondo dell’arte e della cultura è possibile anche per vie diverse dall’accesso gratuito. Occorre partire dallo studio delle ragioni del progressivo allontanamento registrato negli ultimi anni, che non sono certamente in inesistenti barriere economiche all’accesso, ma vanno ricercate piuttosto nella disaffezione procurata da nuovi modelli di relazione e comunicazione, oltre che nella inadeguatezza delle strutture all’accoglienza di persone con diversa abilità e nella incapacità di sfruttare i nuovi strumenti messi a disposizione dall’avanzamento tecnologico per migliorare l’offerta.
Nel reputare indispensabile un miglioramento nella fruibilità del patrimonio culturale, Meritocrazia Italia reputa doveroso anzitutto:
– puntare sulla migliore accessibilità dei luoghi di cultura, oggi ancora non visitabili per ragioni puramente logistiche da portatori di diversa abilità;
– valorizzare l’apporto dell’innovazione tecnologia, attraverso la digitalizzazione dei pezzi che non si possono visionare e/o dei locali inaccessibili, e organizzando tour virtuali specie a beneficio di chi è nell’impossibilità di viaggiare e recarsi nei luoghi preposti alla cultura;
– promuovere le iniziative culturali a partire dalle scuole di ogni ordine e grado, per incentivare la diffusione del valore del bello artistico già dai primi anni di vita e cambiare il paradigma futuro di accesso discriminato alle sedi museali e artistiche in genere.