Lo strumento dei Distretti del Commercio, ai sensi della legge regionale 7/2020 è nato per costruire strategie comuni e sinergiche tra le imprese, le istituzioni pubbliche e gli attori sociali, e può costituire un eccezionale veicolo per rigenerare le polarità urbane, promuovere le risorse del territorio, riportare la fiducia e rianimare i consumi.
A tal fine, i Distretti del commercio sono concepiti come uno strumento capace di recepire le esigenze e le vocazioni commerciali esistenti sui territori e di garantire la necessaria autonomia per la migliore organizzazione e valorizzazione del commercio.
Lo scopo principale del Distretto è quello di incentivare il commercio, da intendere come elemento trainante della promozione del territorio, anche in ottica turistica.
Riconoscendo il ruolo del commercio come fattore strategico di sviluppo economico e di crescita sociale del territorio sono tante le comunità che hanno aderito all’iniziativa. Si ipotizza, con chiaro riferimento al vitigno che nel territorio interessato la fa da protagonista il nome di “Terre d’Aglianico” per il nuovo Distretto.
“Una disponibilità straordinaria di tanti amministratori miei colleghi – dichiara il sindaco di Torrecuso Angelino Iannella – che trova una concreta giustificazione anche nella necessità di fare in fretta. Entro il mese di maggio dovremo avere il riconoscimento del nostro Distretto Diffuso, per dare la possibilità alle nostre imprese del commercio di poter accedere ad importanti aiuti messi a disposizione dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Campania”.
Ricordiamo che i Distretti del Commercio costituiscono una delle principali espressioni di politica attiva a sostegno del settore commercio nell’ambito dei piccoli centri storici e urbani. Sono definiti sul piano normativo come ambiti territoriali di rilevanza comunale o intercomunale, nei quali i cittadini e le imprese, liberamente aggregati, qualificano le attività commerciali, turistiche ed artigianali come fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione delle risorse di cui dispone il territorio.
“I Distretti del Commercio rappresentano un innovativo modo di operare sul territorio, – dichiara Libero Sica, vice presidente vicario di Unimpresa Irpinia Sannio – possiamo considerarli la risposta del commercio di ‘vicinato’ presente nei centri storici o nei centri rurali, alla massiccia e competitiva presenza dei grandi centri commerciali nelle aree urbane o extraurbane”.
Riconoscendo il ruolo del commercio, del turismo e dell’artigianato come fattore strategico di sviluppo economico e di crescita sociale del territorio, la Regione Campania attraverso il riconoscimento dei Distretti del Commercio spinge gli stessi territori ad organizzarsi attraverso aggregazioni operative strategiche, finalizzate alla maggiore competitività e innovazione dei sistemi distributivi e produttivi nelle aree urbane interessate dai processi di aggregazione spontanei.
“L’idea strategica e innovativa dei distretti diffusi del commercio, – continua il sindaco di Torrecuso Angelino Iannella – è l’individuazione di un ambito territoriale nel quale cittadini, imprese, realtà sociali liberamente aggregati e collaboranti siano in grado di fare del commercio, dell’artigianato e dei servizi, il fattore di integrazione e valorizzazione di tutte le risorse presenti su un territorio, appunto come quello che intendiamo mettere insieme con gli altri sindaci”.
Base del progetto è l’Accordo di Distretto mediante il quale le diverse parti assumono impegni e ruoli necessari alla realizzazione degli obiettivi. I temi interessati che il Distretto dovrà sviluppare sono: la comunicazione e il marketing; la promozione e l’animazione; interventi strutturali di qualificazione urbana; l’accessibilità e la mobilità; la sicurezza; la gestione di servizi in comune.
“Il successo del Distretto, e ovviamente delle sue ricadute sul territorio nel tempo, – conclude il vice presidente vicario di Unimpresa Libero Sica – passerà attraverso la capacità di negoziazione delle parti che vi parteciperanno. Ragionare, lavorare e cooperare per il bene comune con benefici che probabilmente si vedranno nel tempo e non a breve termine richiederà maturità e capacità progettuale, una sfida che il Distretto dovrà raccogliere nel tempo e nel miglior modo possibile”.