“La Valfortore rimane la terra della miseria e della fame, del dissesto idrogeologico, della disoccupazione e dell’emigrazione…Il futuro di questa terra è nelle vostre mani, non nel destino. Dovete voi lottare, voi uomini e donne della Valfortore“. (Alfonso Mascia)
Il Comitato pro marcia della fame, costituito da associazioni culturali e no-profit operanti sul territorio della val Fortore, crede fortemente nella prospettiva di intrecciare una rete di rapporti sociali e politici tra tutte le comunità del Fortore perseguendo la logica della collaborazione costruttiva tra enti ed associazioni in modo da superare la logica del campanilismo che ha lacerato le nostre comunità e non ha prodotto quella crescita culturale necessaria.
Punti programmatici di stimolo
Viabilità – Istituire un tavolo tecnico permanente da riunirsi periodicamente per dare centralità al progetto di strada interregionale Amborchia. Coinvolgere in esso i vertici regionali della Puglia e della Campania. Richiedere una nuova classificazione della ex369 (ormai provinciale nel tratto pugliese e campano) in Statale, dato il suo carattere di snodo strategico di collegamento interregionale tra Puglia, Campania e Molise. Fare il punto sullo “stato dell’arte” dell’Iter di progettazione della strada Fortorina nel tratto di attraversamento del “Fortore vero” fino alla sua confluenza sulla SS 17; seguire e interfacciarsi con la struttura di progettazione della Fortorina, promuovendo proposte e soluzioni concrete. Promuovere protocolli d’intesa e di cooperazione tra comuni fortorini ed enti sovracomunali, cooperative di lavoratori locali, e anche associazioni no-profit, al fine di programmare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete stradale del Fortore.
Sanità – Istituire sul territorio della val Fortore di tutti i servizi previsti dall’UCCP (Unità complessa di cure primarie) individuata dal piano sanitario territoriale approvato dalla regione Campania nel 2016, con rapida operatività sul territorio fortorino dell’Rsa per anziani o disabili, di un centro per le cure palliative, dell’Hospice, di un centro per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare e altre strutture per cronici come presidi strategici del Distretto sanitario.
Servizi – Istituire la zona franca montana del Fortore-Tammaro per contrastare il fenomeno dello spopolamento e per favorire l’insediamento ed il mantenimento in loco delle attività produttive e dei privati. Ricordarsi che la val Fortore ha vissuto la sua massima fioritura economica e sociale in seguito all’ottenimento delle “Libertà, Franchigie, Immunità” da parte dal re di Napoli Roberto d’Angiò nel 1331 su richiesta dei Benedettini del Monastero di S. Maria del Gualdo in Mazzocca. Promuovere il modello del paese-azienda in cui vi è una o più aziende per ogni comune, ognuna con una specificità diversa, ma tutte accomunate dal medesimo modello organizzativo e tutte possibilmente consorziate nella commercializzazione dei prodotti locali.
Scuola – Perseguire il potenziamento dell’Istituto professionale per l’agricoltura di San Bartolomeo e dell’Istituto commerciale di Baselice perché diventino le scuole del “saper fare” orientate alla conservazione e alla trasmissione delle conoscenze tecniche artigianali e al rilancio delle peculiarità specifiche del territorio. C’è bisogno di una scuola immagine del territorio, aperta al territorio. Il fulcro centrale dello sviluppo locale non può che essere la terra e la sua approfondita conoscenza in una nuova ottica di economia sociale. Richiedere la piena operatività dell’intero patrimonio edilizio scolastico fortorino. Richiedere l’attivazione dell’indirizzo musicale presso il Liceo Scientifico di San Bartolomeo.
Ambiente e Territorio – Valorizzare a livello turistico-ambientale i siti ad alto pregio naturalistico quali i siti SIC, ZPS e le aree ricadenti nella rete Natura 2000. Aprire promuovere e salvaguardare una rete di sentieri collinari. Creare una mappa di sentieri con itinerari per escursionisti e cicloescursionisti. Collaborare con scuole e associazioni per la segnaletica e la sistemazione dei sentieri. Promuovere il settore agroalimentare e creare marchi per la certificazione relativa all’indicazione geografica dei prodotti tipici del Fortore. Istituire gli orti sociali. Realizzare un tavolo tecnico-istituzionale che coinvolga personalità sannite di spicco nazionale ed internazionale per la realizzazione del “Grande Parco Nazionale del Sannio”. Bandire dal Fortore qualsiasi struttura o insediamento volto allo stoccaggio, trasformazione e lavorazione di rifiuti di qualsiasi genere prodotti in altri Territori. Studiare e realizzare progetti volti all’utilizzo delle risorse del Territorio al solo scopo dello sviluppo del Fortore.
Integrazione – Il fenomeno dell’immigrazione interesserà nel prossimo periodo anche le nostre comunità, e piuttosto che subirlo passivamente è necessario essere in grado di gestirlo: bisogna far arrivare sul nostro territorio nuclei familiari di migranti che potranno a pieno integrarsi e sentirsi parte del tessuto sociale dei nostri paesi. Prepararsi alla trasformazione del fenomeno immigratorio in una risorsa essenziale per la crescita economica e demografica del territorio. Puntare sugli concittadini che hanno lasciato la nostra terra per creare quel flusso di interazione costruttiva tra chi resta e chi sta lontano; il nostro territorio deve essere un continuo impasto di intimità e distanza, di nativi e di residenti provvisori.
Il Comitato pro Marcia della Fame:
Istituto Comprensivo “L. Bianchi”
Associazione Famiglie Caduti e Dispersi in guerra – San Bartolomeo
Academy Danza & Fitness
Centro commerciale naturale città di San Bartolomeo
ARCI Sbig
Proloco San Bartolomeo
Forum Giovani Sbig
Consulta popolare permanente “Fortore Vivo”
Legambiente Valfortore
Università Popolare del Fortore