Presentato a Telese Terme (BN) il XV Rapporto sul Turismo del vino in Italia, nell’ambito della Giornata mondiale dell’Enoturismo promossa da Recevin – la rete delle 800 Città del Vino presenti in 11 Paesi europei – ed organizzata da Sannio Falanghina, la Capitale europea del Vino 2019.
L’evento, che anticipa gli appuntamenti in programma domani nelle Città del Vino per sensibilizzare i turisti e valorizzare i territori vitivinicoli, si propone di promuovere la destinazione Sannio e stimolare il turismo del vino dal punto di vista economico e sociale.
Il Rapporto, intitolato “Lo sviluppo del turismo del vino tra valore del servizio e ampliamento della filiera” e realizzato dall’Osservatorio sul Turismo del Vino dell’Associazione nazionale delle Città del Vino, conferma le anticipazioni annunciate alla Borsa Internazionale del Turismo nel padiglione della Regione Campania, in particolare le stime e le numerose iniziative per migliorare l’offerta enoturistica: in Italia si contano almeno 14 milioni annuali di accessi enoturistici, tra escursioni e pernottamenti; almeno 2,5 miliardi di euro annuali di fatturato, considerando l’intera filiera enoturistica. Cifre che lasciano ben sperare.
L’evento, che anticipa gli appuntamenti in programma domani nelle Città del Vino per sensibilizzare i turisti e valorizzare i territori vitivinicoli, si propone di promuovere la destinazione Sannio e stimolare il turismo del vino dal punto di vista economico e sociale.
Il Rapporto, intitolato “Lo sviluppo del turismo del vino tra valore del servizio e ampliamento della filiera” e realizzato dall’Osservatorio sul Turismo del Vino dell’Associazione nazionale delle Città del Vino, conferma le anticipazioni annunciate alla Borsa Internazionale del Turismo nel padiglione della Regione Campania, in particolare le stime e le numerose iniziative per migliorare l’offerta enoturistica: in Italia si contano almeno 14 milioni annuali di accessi enoturistici, tra escursioni e pernottamenti; almeno 2,5 miliardi di euro annuali di fatturato, considerando l’intera filiera enoturistica. Cifre che lasciano ben sperare.
Risultati molto incoraggianti arrivano anche da due sondaggi esplorativi, che segnalano un’offerta ormai consolidata di servizi essenziali ed accessori per l’enoturismo. Un impegno che, accompagnato al fascino del binomio vino-territorio, è adeguatamente compensato: gli enoturisti spendono in media circa 85 euro se escursionisti senza pernottamento in loco e circa 160 euro al giorno se turisti con pernottamento in loco.
Il turismo del vino in Italia cresce di anno in anno in numeri e servizi, in particolare in Toscana (quasi il 50% delle aziende rispondenti al sondaggio è toscana e quasi il 50% degli enoturisti ritengono la Toscana la regione italiana più attrattiva in questo campo).
Altro focus interessante riguarda il turismo dell’olio, a testimonianza della validità dell’intuizione della partnership strategica tra l’Associazione nazionale delle Città del Vino e l’Associazione nazionale delle Città dell’Olio, soprattutto in una prospettiva di collaborazione tra i due comparti in tema di valorizzazione del territorio, promozione dell’offerta e commercializzazione del prodotto.
Il turismo del vino in Italia cresce di anno in anno in numeri e servizi, in particolare in Toscana (quasi il 50% delle aziende rispondenti al sondaggio è toscana e quasi il 50% degli enoturisti ritengono la Toscana la regione italiana più attrattiva in questo campo).
Altro focus interessante riguarda il turismo dell’olio, a testimonianza della validità dell’intuizione della partnership strategica tra l’Associazione nazionale delle Città del Vino e l’Associazione nazionale delle Città dell’Olio, soprattutto in una prospettiva di collaborazione tra i due comparti in tema di valorizzazione del territorio, promozione dell’offerta e commercializzazione del prodotto.
Il sentiment di tanti operatori, dunque, è che il turismo del vino stia crescendo da tanti punti di vista, non soltanto quantitativi. Tuttavia, nei territori emergono segnali di disagio a livello infrastrutturale: valutazioni insufficienti riguardano sia la qualità dei collegamenti, sia la funzionalità degli organismi territoriali, come ad esempio le strade dei vini e dei sapori.
Inoltre, tra i servizi su cui bisognerebbe maggiormente investire, si evidenziano criticità nella comunicazione, alcuni ritardi in merito all’accessibilità di persone disabili a vigneti, cantine e degustazioni, e la necessità dell’aggregazione territoriale, come dimostra il caso eccellente di Sannio Falanghina 2019.
Il distretto del vino sannita comprende 27 territori in provincia di Benevento e rappresenta la locomotiva del vino campano: i 6 Comuni che hanno sostenuto la candidatura (Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca, Torrecuso e Benevento) ed i 21 Comuni che hanno deciso di aderire all’associazione Città del Vino (Telese Terme, Montesarchio, Dugenta, Durazzano, Amorosi, Apice, Apollosa, Bonea, Campoli del Monte Taburno, San Lorenzo Maggiore, Melizzano, San Lorenzello, Faicchio, San Lupo, Cerreto Sannita, Vitulano, Frasso Telesino, Paupisi, Foglianise, Paduli, Ponte), oltre alla Provincia.
Per capire ancora meglio l’importanza dell’aggregazione e le ricadute economiche sul territorio, basta vedere i numeri di Sannio Falanghina: 12.000 ettari di vigneto, la più estesa area vitivinicola in Campania; 3 denominazioni di origine ed 1 indicazione geografica per più di 60 tipologie di vini; il 50% dell’intera produzione vitivinicola regionale, con oltre la metà del vino campano tutelato da denominazioni di origine; 900 ettari di vigne specializzate solo a Castelvenere (il 60% della superficie totale), il territorio più vitato della Campania e tra i più vitati d’Italia; 10.000 aziende impegnate nella produzione di uva; oltre 100 aziende che vinificano ed etichettano; 160 cantine con circa 2.500 lavoratori, senza considerare l’indotto; 120 eventi in programma in 365 giorni; 1 sfilata dei carri realizzati ogni anno a Solopaca con i primi chicchi d’uva della stagione; 120 abitazioni già acquistate da turisti stranieri nel borgo di Guardia Sanframondi (provenienti da Scozia, Stati Uniti e Canada); la più importante realtà cooperativa della Campania ed una delle principali del Mezzogiorno, la Guardiense, con 1.000 soci, circa 140.000 ettolitri di vino prodotti annualmente, 5 milioni di bottiglie vendute in Italia e nei principali mercati internazionali.
Per capire ancora meglio l’importanza dell’aggregazione e le ricadute economiche sul territorio, basta vedere i numeri di Sannio Falanghina: 12.000 ettari di vigneto, la più estesa area vitivinicola in Campania; 3 denominazioni di origine ed 1 indicazione geografica per più di 60 tipologie di vini; il 50% dell’intera produzione vitivinicola regionale, con oltre la metà del vino campano tutelato da denominazioni di origine; 900 ettari di vigne specializzate solo a Castelvenere (il 60% della superficie totale), il territorio più vitato della Campania e tra i più vitati d’Italia; 10.000 aziende impegnate nella produzione di uva; oltre 100 aziende che vinificano ed etichettano; 160 cantine con circa 2.500 lavoratori, senza considerare l’indotto; 120 eventi in programma in 365 giorni; 1 sfilata dei carri realizzati ogni anno a Solopaca con i primi chicchi d’uva della stagione; 120 abitazioni già acquistate da turisti stranieri nel borgo di Guardia Sanframondi (provenienti da Scozia, Stati Uniti e Canada); la più importante realtà cooperativa della Campania ed una delle principali del Mezzogiorno, la Guardiense, con 1.000 soci, circa 140.000 ettolitri di vino prodotti annualmente, 5 milioni di bottiglie vendute in Italia e nei principali mercati internazionali.
Il XV Rapporto sul Turismo in Italia è stato curato da Floriano Zambon, presidente dell’Associazione nazionale Città del Vino, Paolo Benvenuti, direttore generale delle Città del Vino, e Giuseppe Festa, direttore del corso di Wine Business del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università degli studi di Salerno e coordinatore scientifico dell’Osservatorio sul Turismo del Vino.
Nel corso della mattinata, nella suggestiva cornice del Parco delle Terme, è stata consegnata anche la bandiera di Città del Vino al Comune di Telese.
Nel corso della mattinata, nella suggestiva cornice del Parco delle Terme, è stata consegnata anche la bandiera di Città del Vino al Comune di Telese.
Sono intervenuti a Telese Terme: Floriano Zambon, presidente delle Città del Vino; Pasquale Carofano, sindaco di Telese Terme; Floriano Panza, sindaco di Guardia Sanframondi e coordinatore di Sannio Falanghina; Giampietro Roviezzo, sindaco di Bonea; Giuseppe Festa, coordinatore dell’Osservatorio.