Tre anni dalla “pasta e ceci con insetti”, le indagini della Procura della Repubblica sulla “mensa degli orrori” non sono ancora finite e la riqualificazione del servizio non è ancora una certezza per errori politico-amministrativi.
Tre anni fa, esattamente il 4 dicembre 2014, cominciammo a segnalare con il comunicato “pasta e ceci con insetti” le scandalose condizioni della mensa scolastica di Benevento gestita allora dalla società Ristorò della famiglia Barretta-Porcelli.
Il servizio fu sospeso il 25 marzo a seguito dei dossier e delle denunce pubbliche di Altrabenevento, dei dipendenti iscritti al sindacato CUB e di un gruppo di genitori. Subito dopo, anche grazie al clamore sollevato dalla video inchiesta del Corriere della Sera, la Procura della Repubblica ha aperto una indagine a carico degli amministratori e i soci della ditta appaltatrice che, però, non si è ancora conclusa.
Dall’anno scolastico 2015/2016 il servizio affidato alla cooperativa Quadrelle 2001, di Quindici (AV), in affari con la Ristorò, è stato interrotto prima della naturale scadenza per contestazioni alla ditta.
Nei giorni scorsi, dopo la serie di innumerevoli errori e contraddizioni politico-amministrative con il seguito di scontri anche interni alla maggioranza, la ditta avellinese è stata esclusa dalla gara e il servizio è stato assegnato temporaneamente alla ditta Ristora Food di Catania che utilizza un centro di cottura a Beltiglio nel comune di Ceppaloni.
Il servizio dovrebbe cominciare lunedì prossimo, 11 dicembre, ma proprio domani, 5 dicembre, il Consiglio di Stato dopo le decisioni contraddittorie dei giudici amministrativi, dovrebbe pronunciarsi definitivamente sulla assegnazione della gara alla Quadrelle 2001 per cinque anni.
Insomma, non c’è ancora certezza sull’avvio e la riqualificazione del servizio, anche se, probabilmente, la cooperativa di Quindici punta a definire con il Comune il riconoscimento di una lauto risarcimento per “lucro cessante” prima di uscire definitivamente di scena.
E’ tuttora pendente anche il giudizio al TAR sul ricorso presentato da un gruppo di genitori contro il regolamento comunale definito dall’amministrazione Mastella, che vieta ai bambini di consumare un pasto portato da casa. L’atto approvato a maggioranza dal Consiglio Comunale è frutto di una decisione politica sbagliata perché i genitori devono essere convinti e non obbligati ad utilizzare la mensa organizzata dal Comune.
L’assessora Rossella Del Prete dovrebbe convocare il comitato dei genitori e proporre al Consiglio le modifiche a quel regolamento che è anche contradditorio rispetto alle norme contenute nella Carta dei Servizi e nel Capitolato di Appalto per il sistema dei controlli.
Il coordinamento di AltraBenevento