Sabato 24 agosto, avrà luogo, partendo dalla Chiesa dell’Ave Gratia Plena alle ore 9.30, la processione di penitenza del Clero e delle Associazione cattoliche. Quando il corteo giungerà presso la Basilica Santuario dell’Assunta, prevedibilmente per le ore 10, si terrà la cerimonia di apertura della lastra.
L’ingresso nel Santuario del corteo processionale, nonché la cerimonia di apertura della lastra, sarà trasmesso in diretta sull’emittente MediaTV (canale 82), inoltre potrà essere seguito attraverso i siti internet media-tv.it e www.mediatvweb.tv, nonché dai media della Basilica Santuario dell’Assunta.
Questa mattina, Mons. Fausto Carlesimo, già Rettore della Basilica Santuario dell’Assunta e curatore dei Riti settennali fin dalla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, intrattenendosi con gli operatori delle comunicazioni sociali, presso l’Area Stampa della Basilica Santuario, ha condiviso alcune riflessioni sugli eventi di domani: “L’attenzione che i Riti riservano al Clero e ai Religiosi, presenti nel territorio parrocchiale, è insostituibile dono di grazia capace di aiutare presbiteri e religiosi a percorrere l’itinerario della penitenza interiore, che consente di riconoscersi poveri e umili davanti al Signore e implorare la sua misericordia con la sacramentale confessione. Meta di questo itinerario spirituale è la conversione del cuore. I segni esteriori confermano questa predisposizione interiore: la corona di spine posta sul capo e la fune incrociata sul petto, segni tanto eloquenti che non hanno bisogno di essere postillati. E, dunque, anche i presbiteri, i religiosi e le religiose, rinnovati interiormente, dopo i fedeli laici, sono pronti all’incontro con l’Assunta. Dal canto loro, anche i militanti laici nei gruppi associativi ecclesiali si preparano per unirsi ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, per procedere verso la Basilica
Santuario. Si tratta di voci e volti, noti e meno noti, di professionisti, artigiani e agricoltori, operatori nei vari settori sociali per la promozione umana, culturale ed economica della comunità guardiese, anch’essi coronati di spine e cinti con funi. Una significativa partecipazione, dunque, perché si riconosce a questi laici il compito di assicurare la presenza della Chiesa nella comunità parrocchiale per intervenire, come Chiesa, nelle forme e nei modi previsti dagli Statuti dei singoli gruppi. All’ora stabilita i partecipanti prendono posto nella navata della Chiesa dell’Annunziata, sita al centro dell’abitato guardiese, dove il Vescovo è pronto a dettare all’Assemblea pensieri di riflessione, utili per tutti i convocati, e a ricordare i tratti penitenziali, che connotano il momento religioso, particolarmente intenso, che ognuno si prepara a vivere. Conclusa questa fase preliminare, il corteo processionale, guidato dal Pastore della Diocesi con la Croce lignea, simbolo dei Riti, muove verso la Basilica parrocchiale al canto del “Miserere”, cui si aggiungono altri canti e preghiere. Non si tratta di una lunga processione, ma sembra tanto lunga per l’attesa, ormai di sette anni,
dall’ultima apertura della “lastra”. A raggiungere il presbiterio del Santuario saranno soltanto in pochi, quanti ne potrà contenere lo spazio lasciato libero per l’occasione, e soltanto il Vescovo, il Rettore della Basilica, il Sindaco del Comune di Guardia e il Rappresentante del Comitato saliranno sull’impalcatura, costruita per accoglierli e consentire loro di azionare le chiavi e aprire il battente di vetro, protettivo della venerata immagine dell’Assunta. Una breve esortazione che il vescovo rivolge alla folla, che occupa l’interno della Basilica e la piazza antistante, e, poi, tutto è pronto per vivere il momento più esaltante dei Riti: il Rettore offre le chiavi al Vescovo, al Sindaco del Comune e al Rappresentante del Comitato che, nell’ordine inverso, apriranno la “lastra”. Sarà, infine, il Vescovo ad azionare la terza serratura, rimuovere il battente di vetro e venerare con l’Assemblea plaudente l’Immagine dell’Assunta. Voci e lacrime di gioia si confondono in un lungo applauso, a cui segue il canto tradizionale di “S’è sposta Maria” e l’atto di venerazione che il Presule pone in essere secondo il Rituale Romano. La conclusione di questo storico evento è segnata dal canto, composto per l’occasione, dai cori rionali, guidati dai rispettivi maestri. In passato questo canto non faceva parte del Settennio, ne divenne parte integrante dopo il 1947. Un saluto rivolto all’Assunta, ma anche espressione di gratitudine di tutta la comunità guardiese, felice di poter rivivere col Settennio la rinnovante freschezza della testimonianza cristiana”.
– Comunicato stampa