Il WWF esprime preoccupazione per il ritardo che sta caratterizzando l’istituzione del Parco Nazionale del Matese. Annunciata dal Ministro Costa in occasione della visita a Benevento e Pietraroia del febbraio 2019, presentata in numerosi convegni in tutto il territorio interessato, campano e molisano, discussa in innumerevoli confronti tra le parti (associazioni, organizzazioni professionali, amministratori, esponenti politici e semplici cittadini), l’epilogo dell’iter sembra impantanato nei meandri della burocrazia, sospeso a causa dell’emergenza COVID-19, rinviato da qualche politico in attesa di “tempi migliori”.
In questo clima di attesa il Comune di Morcone ha indetto una riunione del consiglio comunale in cui per aderire, tra gli altri punti all’ordine del giorno, “al documento redatto da … Coldiretti recante «… linee-guida per una disciplina dell’uso dei suoli compatibile con lo sviluppo socio-economico del territorio»”.
La Consulta del Matese, sodalizio che raccoglie 74 associazioni , tra cui l’Associazione WWF Sannio e l’Oasi WWF Guardiaregia- Campochiaro, ha inviato al Comune un dettagliato documento che ripercorre gli atti formali prodotti dal Comune sull’argomento (soprattutto la delibera del Consiglio Comunale n° 40 del 20/12/2018), che richiama le emergenze naturalistiche e paesaggistiche del territorio comunale che ne giustificano a pieno titolo l’inserimento della maggior parte nel Parco Nazionale (dall’invaso del Tammaro alla montagna), che ricorda come tale delibera prevedesse la consultazione della popolazione morconese (finora non avvenuta formalmente, sebbene ci siano stati vari momenti di confronto pubblici e privati con l’Amministrazione comunale in carica).
Purtroppo si deve prendere atto che con il trascorrere del tempo il territorio da proteggere viene compromesso, o rischia di esserlo, in modo più o meno grave: dagli impianti eolici che hanno devastato la parte a monte, alla possibile realizzazione di un impianto di compostaggio industriale che potrebbe inquinare il Tammaro e l’invaso, alle decine di allevamenti avicoli che aumenterebbero enormemente il rischio sanitario.
La discussione finora è stata incentrata sul perimetro del Parco Nazionale, come se una linea tracciata più a monte o più a valle determinasse il futuro di una comunità. Oltre ad affermare che sono le persone ad essere protagoniste del proprio futuro, ci piacerebbe che la discussione si spostasse sulle opportunità che potrà offrire l’istituzione di un’area protetta nazionale, sulla possibilità che Morcone diventi una “porta del parco”, sulle iniziative che l’Ente Parco potrà attrarre, forte di una identità territoriale finora frastagliata (per non dire negata) in 2 Regioni, 4 Province, 3 Comunità Montane e una pletora di altri Enti.
Ci auguriamo, quindi, che i consiglieri comunali sappiano dare un impulso deciso e definitivo all’istituzione del Parco Nazionale del Matese, inteso come territorio di enorme valenza naturalistica da tutelare come bene prezioso da lasciare quale patrimonio alle nuove generazioni. Ci auguriamo che le decisioni dei consiglieri possano essere indirizzate in tal senso in modo da meritarsi il plauso e il ringraziamento delle nuove generazioni di morconesi, dei meravigliosi animali, delle eccezionali piante e degli incantevoli paesaggi del Matese!